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Comunicato – 08 Marzo 2017

COMITATO RADICI ACCUMOLESI

RICHIESTE DI MODIFICHE AL TESTO DEL D.L. 18972016

CONVERTITO CON LA L. 229/2016

Il Decreto legge 189/2016, convertito con Legge 229/2016, prevede relativamente le attività propedeutiche l’avvio del processo di ricostruzione del patrimonio edilizio privato, l’implementazione di una sequenza di atti amministrativi (ordinanze, ecc.) nonché la creazione organismi di gestione e di controllo.

Per alcuni di questi atti fondamentali il decreto non stabilisce termini per la loro adozione con il rischio concreto di rendere indeterminato il percorso, già di per se complesso, delle ricostruzione privata.

Pertanto, in sede di conversione del D.L. n. 3/2017, si chiede che vengano individuati tali termini al fine di rendere certo, pur con le approssimazioni del caso, il cronoprogramma delle attività, con la modifica degli articoli di seguito individuati:

Art. 5 comma 1:

Sarebbe opportuno individuare il termine per l’adozione, da parte del Commissario, dell’Ordinanza con la quale si definiscono i criteri di indirizzo per la nuova pianificazione urbanistica di competenza degli Uffici Speciali per la ricostruzione. Si tratta di un atto di fondamentale importanza in quanto rappresenta, di fatto, del provvedimento che avvia il processo della ricostruzione.

Art. 6 comma 7:

Il comma 7 dell’Art. 6 prevede che il Commissario, con apposta ordinanza individui una metodologia di calcolo del contributo basata sul confronto tra il costo convenzionale al metro quadrato per le superfici degli alloggi ecc … ed i computi metrici estimativi redatti sulla base del prezziario unico.

Tenuto conto che il prezziario interregionale risulta già pubblicato e considerata l’importanza fondamentale di tale documento, si chiede che venga fissato un termine certo per l’adozione del provvedimento.

Art. 6 comma 13:

Non risulta definito il termine per l’adozione dell’Ordinanza commissariale con la quale vengono definite le procedure da seguire, da parte dei proprietari privati, per l-individuazine dell’operatore economico cui affidare i lavori di ricostruzione.

Art. 11 commi 4 e 5:

Stabilire un termine, in capo ai Comuni per l’adozione, con atto consigliare, degli strumenti urbanistici predisposti dall’Ufficio Speciale per la ricostruzione.

Art. 11 comma 9:

Considerata la potenziale complessità delle procedure per la costituzione, da parte dei proprietari privati, dei Consorzi obbligatori, sarebbe opportuno elevare il termine previsto da TRENTA a SESSANTA giorni.

Art. 12 comma 6:

Con Ordinanza Commissariale vengono definiti le modalità ed i termini per la presentazione delle domande di ammissione a contributo, i termini per l’istruttoria svolta dagli uffici speciali, i termini per il rilascio da parte dei Comuni del titolo edilizio nonché i termini per l’istruttoria per l’emissione, da parte dei Vice commissari, dei decreti di ammissione a contributo.

Si tratta di un atto anch’esso di fondamentale importanza in quanto detta le modalità ed i termini per le procedure di accesso al contributo, il testo del Decreto non fissa un termine per la sua adozione e si ritiene quantomeno opportuno che essa intervenga prima della definizione dei nuovi piani urbanistici.

INOLTRE, RELATIVAMENTE IL D.L. N. 3 DEL 9 FEBBRAIO 2017.

Art. 4 – Adeguamento termini per la richiesta di contributi.

Tenuto conto del mutato quadro generale di intervento sia dal punto di vista geografico che per gli ulteriori danni causati dal persistente sciame sismico e le difficoltà emerse a seguite di ciò per l’effettuazione e/o reiterazione delle verifiche di agibilità (Schede AeDES o FAST) da parte dei tecnici incaricati, si chiede che il termine previsto per la comunicazione di avvio dei lavori, entro e non oltre il 31 luglio 2017, venga spostato al 31 dicembre 2017.

Art 10 – Sostegno alle fasce deboli della popolazione.

Al comma 2 dell’art. 10, in sede di individuazione dei requisiti che i soggetti richiedenti debbono possedere per l’accesso al sostegno, alla lettera a) è prevista la residenza e stabile dimora da almeno 2 anni. Pur comprendendo il senso della previsione si ritiene che il periodo indicato sia eccessivo e potrebbe determinare una ingiustificata disparità di trattamento tra fasce di popolazione in quanto non si comprende il motivo della esclusione per i soggetti che effettivamente risiedono e dimorano nei comuni interessati da un periodo inferiore rispetto a quello indicato, pertanto si chiede la sua modifica sostituendo “da almeno 2 anni…” con “ .. per i periodi inferiori ai due anni la dimora abituale deve coincidere con la data di effettiva residenza ” ( Non bisogna penalizzare chi ha progettato un percorso di vita nelle zone interne , anzi occorrerebbe premiarlo). Possibilmente aumentare l’importo dell’ISEE da €.  6.000 ad almeno €.  8.000;

Art. 11 – Disposizioni urgenti in materia di adempimenti e versamenti tributari

Nel richiamato articolo, relativamente la sospensione del versamento dei tributi è previsto il pagamento degli stessi, allo scadere del termine di sospensione, la corresponsione in unica soluzione ossia attraverso l’accesso a finanziamento agevolato garantito dallo stato, da accendere presso istituti Bancari convenzionati. Pern quanto lodevole la misura, per quanto limitatamente le attività imprenditoriali, commerciali e/o agricole, l’accesso al credito bancario, per quanto agevolato e garantito, potrebbe determinare in futuro difficoltà per gli utilizzatori della misura in quanto limiterebbe comunque l’accesso al credito per la gestione ordinaria dell’azienda.

Si propone che in sostituzione del finanziamento bancario agevolato, le imposte dovute possano essere corrisposte attraverso una congrua dilazione, da praticare direttamente da parte dell’autorità tributaria e comunque non inferiore a 36 mesi dato che gli importi andrebbero a sommarsi a quelli ulteriori nel frattempo.

     Proposte e quesiti

      Inserire la possibilità nelle aree camper moduli abitativi che potrebbero essere utilizzate, a rotazione, ed a pagamento, per dimore a disposizione dei non residenti. Questo permetterebbe di facilitare la vita sociale dei residenti, la possibilità ai non residenti di passare periodi nei luoghi di origine e di aumentare la possibilità di reddito per quelle attività insediate nelle aree SAE. Inoltre si potrebbero avviare nuove occasioni di reddito per la gestione di dette dimore;

Per velocizzare la rimozione delle macerie sarebbe opportuno demandare alle Regioni che attraverso opportuni bandi diano a ditte professionalmente valide l’appalto dei lavori delle macerie.  Occorre, altresì risolvere il problema legato alle liberatorie successive alle ordinanze di demolizioni.  Molti proprietari sono irraggiungibili a causa della parcellizzazione delle proprietà ed è motivo di rallentamento dell’attività di demolizione dei fabbricati pericolanti e di conseguenza si ripercuote sull’attività di rimozione delle macerie

 Tutela dei proprietari con la richiesta di recupero dei beni situati nelle strutture non ancora collassate ma inagibili, mediante presidi di sicurezza, come fasciature, puntellamenti etc..

Valutazione degli indennizzi unitari massimi concedibili per gli immobili classificati “B”. Per noi 370€, per l’Aquila 700 €, peraltro assegnato anche agli immobili classificati “A”. Al momento gli immobili classificati A, seppur inutilizzabili per rischio esterno, sono esclusi da ogni forma di indennizzo.

 Richiesta di revisione del prezzario unico con l’inserimento di tutte le voci relative a tariffe già presenti nei prezzari pubblicati in occasione dei terremoti dell’Aquila e dell’Emilia. A titolo di esempio
si segnala la mancanza delle voci relative agli isolatori sismici, ai sistemi di dissipazione e di alcuni tra i più recenti metodi di intervento post-sisma.

 Mancata possibilità ad oggi del Riacquisto. L’opzione del riacquisto era prevista sia all’Aquila, sia in Emilia. Si vuole conoscere la logica di escludere le nostre zone da questa possibilità. Il riacquisto è la possibilità che viene offerta al proprietario di rinunciare all’immobile, che viene acquisito dallo Stato, dietro indennizzo per il riacquisto di un’altra casa, non necessariamente nello stesso comune.

Richiesta chiarimenti sulla valutazione del numero di incarichi che ogni professionista può eseguire, nell’ambito della ricostruzione. A titolo di esempio, se per un determinato incarico le figure professionali incaricate di progettista strutturale, architettonico, impiantistico del direttore dei lavori e del responsabile del coordinamento della sicurezza sono distinte, non è pensabile che possano essere conteggiate alla stregua di un incarico svolto per intero da un
unico professionista, che ricopra da solo tutte le figure sopraelencate. Alla luce di quanto esposto risulta non realistico l’incremento del 25, 30 e 35% del numero di incarichi gestibile da un team di professionisti. Si ritiene opportuno che per ogni figura professionale fosse posto un limite sui compensi percepibili da ciascuno, per dare a tutti i soggetti le medesime possibilità di lavoro.

 Richiesta a chiunque emetta provvedimenti siano essi leggi, ordinanze o decreti di chiarezza nelle prescrizioni, con impossibilità di interpretazioni e scappatoie che diano la possibilità a chicchessia di intraprendere percorsi non leciti. Ad oggi i provvedimenti emanati, in alcune parti, non risultano essere esaustivi né tanto meno di univoca interpretazione.

Richiesta di chiarimento in merito alla possibilità di contributo per l’eliminazione del rischio esterno, quando il rischio esterno rientra nella stessa proprietà del fabbricato con inagibilità da rischio esterno.

Se un’abitazione è inagibile per rischio esterno dovuto ad una frana attiva su un versante incombente il fabbricato e se il versante e il fabbricato appartengono allo stesso proprietario, a quale tipo di contributo si può accedere per l’eliminazione del rischio?

Sembrerebbe un caso particolare, ma ce ne sono altri del tutto analoghi come ad esempio l’inagibilità di condomini da causa esterna per il cedimento sismoindotto della strada privata di accesso interno. Con quali soldi il condominio può sistemare la strada privata e consentire il recupero dell’agibilità delle abitazioni?

Ultimo punto

Premesso che la redazione dei piani di ricostruzione nelle disposizioni legislative vigenti è affidata all’ufficio speciale per la ricostruzione ( art.3 c3 L. n 229);

la normativa ad oggi vigente prevede forme di partecipazione con le comunità del territorio senza averne codificate forme e contenuti;

Il territorio è il reale protagonista del processo di ricostruzione dei centri urbani distrutti o danneggiati dal sisma;

Viste anche le forme più innovative e contemporanee dell’urbanistica concertata che prevedono la possibilità da parte di soggetti privati e aventi titolo di formulare all’amministrazione proposte per programmi di intervento con valore di strumento urbanistico attuativo;

Si propone pertanto

di introdurre un articolo specifico che preveda la possibilità che la cittadinanza eserciti volontariamente il proprio diritto alla partecipazione e alla concertazione attraverso la redazione interna e presentazione diretta di un piano di ricostruzione di iniziativa popolare.

Gli aventi titolo e portatori di diritti reali, qualora raggiungano la maggioranza qualificata, (pari al 75% del totale), costituiti preliminarmente in consorzio o in altra forma giuridica, possono essere legittimati a presentare come Proponenti all’Ufficio Speciale per la ricostruzione, un piano di ricostruzione del centro urbano di appartenenza, come precedentemente espresso, che a conclusione del suo ordinario iter approvativo, come previsto dalla succitata legge, costituisca strumento urbanistico attuativo.

Questa proposta può essere attuata alle seguenti condizioni:

a) che l’oggetto del piano sia un centro urbano oggettivamente identificato come tale;

b) che lo strumento di pianificazione sia in linea con la programmazione del territorio sociale, economico e fisico e che evidenzi un generale interesse pubblico;

c) che la proposta di piano indichi l’assetto generale del centro urbano, sia nelle componenti private che pubbliche;

d) che lo strumento di pianificazione identifichi i livelli di danno attraverso un’esaustiva compilazione del quadro conoscitivo.

Comunicato – 28 Febbraio 2017

Resoconto incontro con il sindaco del 25 febbraio

 Al sindaco del Comune di Accumoli

Il Comitato Radici Accumolesi desidererebbe sapere:

1)    Se la rimozione delle macerie procede contemporaneamente sia ad Accumoli che nelle frazioni. Se è possibile fornire un piano dettagliato con la data di inizio della rimozione per ogni frazione;

  1. Per adesso non è possibile stabilire la durata in quanto la difficoltà maggiore è rappresentata dai ritardi dovuti alla possibilità di ottenere rapidamente dai proprietari le necessarie liberatorie; sarebbe opportuno una modifica legislativa che fosse in grado di accelerare i tempi di acquisizione delle liberatorie;

Comitato: propone di affidare la rimozione delle macerie ad imprese private di comprovata affidabilità mediante gare d’appalto in modo da velocizzare la rimozione;

2)    In merito alle zone commerciali e produttive,  se le attività di competenza del comune siano state tutte espletate;

R Il Comune ha espletato quanto di competenza. La prossima settimana la Regione sarà in grado di avviare le procedure   di gara per l’affidamento, a ditte private, delle opere di urbanizzazione delle aree;

3)    Se è stata insediata la commissione che deve valutare i criteri ai fini della corresponsione dei contributi di sostegno al reddito agli aventi diritto e quando sarà prevista l’inizio della corresponsione;

  1. Il primo marzo sarà insediata la commissione che andrà a determinare i criteri in base ai quali si procederà alla corresponsione del contributo;

4)    Lo stato della messa in sicurezza delle Torre Civica e del Palazzetto del Podestà nonché dei resti dei pochi palazzi di interesse storico rimasti sul territorio (all’uopo si allega copia della risposta al nostro comitato del sovrintendente dei beni culturali delle province di Frosinone, Viterbo e Rieti). Se,  nel caso di ulteriori ritardi da parte dei vigili del fuoco, il Comune valuterà la possibilità di effettuare tali attività attraverso l’affidamento a ditte private;

  1. R. L’ultimo sopralluogo è stato fatto dieci giorni fa e sta per terminare la fase progettuale poi si darà il via ai lavori.

4)    Se è possibile pubblicare i nominativi delle persone fisiche e delle aziende  che hanno effettuato donazioni al Comune di Accumoli, segnando a fianco di ciascuno l’importo versato nonché gli importi eventualmente già utilizzati;

  1. ad oggi l’importo delle donazioni a favore del Comune di Accumoli sono state intorno ai due milioni di euro. A breve verrà reso noto l’elenco dettagliato delle donazioni;

6)    se è stato avviato l’iter per dotare il più alto numero di frazioni di aree camper che possono anche essere utilizzate, a rotazione, ed a pagamento, per dimore a disposizione dei non residenti. Questo permetterebbe di facilitare la vita sociale dei residenti, la possibilità ai non residenti di passare periodi nei luoghi di origine e di aumentare la possibilità di reddito per quelle attività insediate nelle aree SAE. Inoltre si potrebbero avviare nuove occasioni di reddito per la gestione di dette dimore;

  1. le aree camper sono previste in tutte le zone dove sorgeranno i moduli abitativi per i residenti. Per le altre frazioni sprovviste di aree SAE verrà valutata la possibilità di reperire terreni idonei. Insieme con la Regione Lazio si sta verificando la possibilità di realizzare tre strutture ricettive permanenti che potranno servire anche ai non residenti ed essere motivo di nuove occasioni di reddito;

7)    la localizzazione della nuova scuola di Accumoli. Se la costruzione è provvisoria o è definitiva, e in questo ultimo caso, se verranno effettuate le indagini geologiche di terzo livello ;

  1. la struttura è definitiva e sarà ubicata al “Piano di Sacconi”. Sono previste indagini geologiche del tipo “microzonatura di terzo livello”

8)    quando avverrà Il prossimo pagamento del CAS precisando il periodo a cui si riferisce ;

  1. l’ultimo pagamento effettuato si riferiva al periodo 15 novembre-31 gennaio. Nel prossimo pagamento sarà inserita la causale con il periodo di competenza;

9)    Se è stata fissata la data dell’assemblea mensile con le Istituzioni;

      

10)  Se l’ANAS o l’agenzia ASTRAL regionale hanno già preso possesso della rete viaria del nostro Comune, nel caso occorre sollecitarne la manutenzione con particolare attenzione alla regimentazione delle acque di superficie che costituiscono rischio per smottamenti e frane;

  1. E’ l’ANAS che ha preso possesso delle strade del nostro territorio;

11)  Quale sarà il programma di sistemazione delle strade esistenti e della riapertura di tronchi stradali interrotti da molti anni ( es. Libertino-Amatrice Grisciano Alto – Tufo);   

  1. R. Nel primo stralcio sono compresi anche i tratti della strada provinciale Accumoli Torrita e Libertino Amatrice; 

 Il comitato, nel ringraziare per le risposte scritte che il sindaco vorrà dare, si mette a disposizione, attraverso i suoi legali, per redigere un regolamento che disciplini la concessione dei contributi a sostegno delle persone prive di reddito.

  1. Non ho potuto rispondere per iscritto. La presa di servizio del segretario comunale permetterà agli uffici di redigere  il regolamento.

Scusate del ritardo di questa comunicazione, ma volevo accertarmi direttamente su questioni importanti come:

1)    Il reperimento del magazzino dove custodire i beni recuperati;

2)    Messa in sicurezza della Torre Civica e Palazzetto del Podestà e del campanile di Roccasalli;

3)    Sostegno al reddito per l’anno 2016 (una tantum di €. 5.000,00);

Per quanto riguarda il magazzino oggi sono riuscito a parlare con il segretario comunale il quale mi ha detto che stanno preparando il disciplinare di gara per l’individuazione di detto magazzino e che la redazione del disciplinare è una delle priorità tra le attività degli uffici.

Per la messa in sicurezza insieme a  Laura Di Bartolomeo ci siamo recati presso la DICOMAC dove abbiamo parlato con un funzionario del MiBact e con il responsabile dei vigili del fuoco. Per quanto riguarda la messa in sicurezza della Torre Civica e del Palazzetto del Podestà sembrerebbe che il progetto sia pronto e che la difficoltà è rappresentata dalle lungaggini delle liberatorie alla demolizione degli edifici attigui. Invece, la messa in sicurezza del campanile di Roccasalli non è stata inserito tra le priorità dei beni culturali. Ci siamo recati, pertanto, anche negli uffici della Curia per verificare se esiste la possibilità della messa in sicurezza da parte della Curia stessa. Il tecnico incaricato ci ha confermato la disponibilità della Curia a mettere in sicurezza il campanile qualora il Comune ne fosse impossibilitato. Sta aspettando soltanto la lettera ufficiale del Comune che ne ufficializzi la sua volontà.

Per il pagamento del sostegno al reddito, abbiamo saputo non direttamente che gli uffici della Regione Lazio hanno provveduto ad emettere i primi ottanta bonifici. Ad oggi non conosciamo la lista dei nominativi, nei prossimi giorni sapremo essere più precisi.

Comunicato – 21 Febbraio 2017

 

INCONTRO DEL 21/02/2017 CON L’ONOREVOLE PAOLA DE MICHELI

Alle ore 12.40 ha avuto inizio l’incontro del Comitato – composto da Francesca Mileto, Luigi Sestilio, Pietro Negri, Antonio Caricato, Roberto Serafini – con il Sotto Segretario al Ministero dell’Economia Paola De M
icheli.

Incontro che ha avuto come obiettivo primario quello di sensibilizzare ilGoverno, per il tramite dell’Onorevole De Micheli, sui punti ancora critici connessi alla gestione dell’emergenza nei territori colpiti dal sisma, in particolare quelli compresi nel “cratere”.

Per quanto riguarda i commercianti/piccole imprese, è doveroso premettere che il desiderio della categoria sarebbe quello di pagare le tasse, fase questa successiva allo svolgimento di una normale attività commerciale. Tuttavia la realtà attuale vede imprese e cittadini che, per la distruzione del tessuto lavorativo, si trovano nell’impossibilità di svolgere una qualsiasi attività e, conseguentemente, di contribuire alle finanze dello Stato. Per questo motivo, si sollecita il Governo ad attivare le misure finalizzate alla ricrescita del tessuto commerciale/lavorativo – come peraltro già ripetutamente proposto dal sindaco di Amatrice Pirozzi – prevedendo, in fase di conversione del Decreto n. 8 del 10.02.2017:

  • a. L’esenzione (non sospensione) per 4/5 anni delle tasse
  • b. L’erogazione di contributi in conto previdenza a copertura dei versamenti previdenziali ed assicurativi di titolari di impresa dipendenti e collaboratori familiari delle attività colpite dal terremoto
  • c. Un concreto sostegno al reddito, tipo aiuti “de minimis” come previsto nella direttiva Europea del 2013.

Lodevole inoltre l’iniziativa del Governo nella parte in cui ha previsto (Legge 229/2016) il contributo per la ricostruzione anche delle seconde case, dal momento che nelle realtà territoriali le seconde case sono fondamentali per il territorio, rappresentando in media il 92%.

Viene tuttavia fatto rilevare come sia necessario inserire alcuni emendamenti nella fase di conversione del DL n. 8 finalizzati a:

  • d. Modificare l’art. 9 della Legge 229/2016 prevedendo il rimborso forfettario dei beni mobili anche ai non residenti
  • e. Modificare l’art. 11 comma 1/f/2 del Decreto n. 8 estendendo l’esenzione dal pagamento del canone TV fino alla data di consegna della nuova costruzione (non ha senso limitare l’esenzione fino al 31.12.2017)
  • f. Prevedere una DEROGA URBANISTICA – con autonomia per i Sindaci – per i manufatti leggeri provvisori in modo da consentire ai non residenti di vivere quei luoghi
  • g. Modificare l’art. 10 della L. 229 nella parte riferita agli “edifici collabenti”: al momento gli stessi sarebbero oggetto di ricostruzione solo se con allacci alla rete elettrica/gas. In molti casi, tuttavia, detti edifici (magazzini/cantine) vengono utilizzati come deposito. Basterebbe una modifica all’articolo citato inserendo la lettera “O” (oppure) al posto della lettera “E”.

Viene quindi richiamata l’attenzione sulla necessità che venga definito un cronoprogramma con scadenze certe per quanto riguarda le soluzioni abitative in emergenza (SAE), la viabilità principale e lo smaltimento macerie. Per la rimozione delle macerie, in particolare non è chiara la competenza sulla rimozione dei manufatti sulle aree private: sarebbe auspicabile a questo punto che tale fase diventi una fase della progettazione.

Il Governo viene inoltre invitato a valutare la possibilità di inserire un emendamento al decreto che preveda il riconoscimento del “danno indiretto”, ad esempio con riferimento alle attività commerciali sospese e a rivedere il livello ISEE (6.000,00 euro) previsto dal comma 2 dell’art. 10 del DL n. 8/2017, posto come limite per l’ottenimento dell’ulteriore contributo alle fasce deboli.

In relazione alla rimozione delle macerie, viene fatto rilevare come lo stesso Decreto n. 8 lasci troppi spazi alla discrezionalità con tempificazioni che la popolazione interpreta come un mero impedimento burocratico: positiva l’assegnazione della competenza della rimozione alle Regioni, ma non giustificabile prevedere che le Regioni debbano predisporre un piano per la gestione delle macerie ENTRO 30 GIORNI DALLA DATA DI CONVERSIONE IN LEGGE del decreto (ossia entro il 12/05/2017).

Si invita inoltre il Governo ad effettuare una verifica sulla congruità della cifra corrisposta per autonoma sistemazione (CAS) in riferimento in particolare ai nuclei familiari. Appare difatti discriminatorio che vengano erogati in media 600,00 euro a nucleo quando lo stesso nucleo, se spostato in struttura alberghiera, viene a costare oltre 1.200,00 euro.

Sempre in merito ai CAS, si invita il Governo ad attivare un audit mirato per la verifica della corretta gestione da parte dei Comuni. Risulta infatti che il Governo e le Regioni abbiano da tempo erogato le somme relative al CAS (un comune ha ricevuto gli ultimi 350.000,00 euro l’1/12/2016), ma le stesse non sono ancora state corrisposte agli aventi diritto.

Attività di audit che andrebbe avviata anche in merito ad altri processi, ad esempio quello relativo al ripristino delle aree cimiteriali, dal momento che risulta che alcuni comuni abbiano speso oltre 64.000,00 euro per la messa in sicurezza di alcuni cimiteri ma gli stessi ancora non sono agibili con le bare scoperte.

Al di là comunque di questi aspetti specifici, il Governo viene sollecitato a intervenire sulle diverse figure coinvolte nei processi decisionali (Commissario, Regioni, Comuni) per potenziare il processo di organizzazione (assurdo che non sia possibile sottoporre un quesito via email all’Ufficio Speciale della ricostruzione o che la casella PEC di un Comune sia FULL), di comunicazione e di controllo, imprimendo una accelerazione alle diverse fasi della ricostruzione: il Decreto n. 8/2017 ha avviato tale processo, ma non basta.

L’On. De Micheli ha ringraziato tutti i presenti per il contributo propositivo, evidenziando il fatto che la legge 229/2016 ha fatto tesoro degli errori/limitazioni che hanno impattato sulla ricostruzione delle zone dei precedenti terremoti (L’Aquila e Emilia Romagna). Ha fatto rilevare come molte carenze organizzative siano conseguenti alla carenza di personale nei Comuni/Regioni: carenze che dovrebbero a breve scomparire alla luce del potenziamento del personale (oltre 1.000 persone) previsto del DL n. 8/2017. Con tale potenziamento della macchina amministrativa, i Comuni potranno gestire le somme rese disponibili per la gestione dell’emergenza.

In relazione alla richiesta di DEROGHE URBANISTICHE da concedere ai Sindaci, precisa che una eventuale richiesta al momento va presentata sempre al Sindaco e lo stesso deve essere trasmessa al Commissario per l’approvazione. Con estrema chiarezza, non nasconde il suo scetticismo sulla possibilità di rendere operativa tale richiesta.

In relazione alla richiesta della NO TAX AREA, precisa che è allo studio l’applicazione anche al Centro Italia del “modello Emilia”: alla fine della sospensione delle imposte, le stesse verrebbero pagate mediante un mutuo concesso franco di spese e a tasso zero da restituire in 5 anni, con possibilità di estendere la durata annualmente (in Emilia i 5 anni sono stati prorogati 4 volte).

Anche in relazione alla creazione delle ZONE FRANCHE URBANE, è allo studio l’applicazione del “modello Emilia”, con detassazione dei lavoratori. E’ stato tuttavia sospeso il processo decisionale perché non tutte sono zone franche: è necessario che preventivamente la Regione perimetrino le zone, individuando le sole aziende che continuano a lavorare nella zona terremotata, e limitandone l’applicazione a specifici codici ATECO. Allo studio la possibilità di azzerare l’IRPEF fino a 100.000,00 euro e l’IRAP fino a 300.000,00 euro.

Per quanto riguarda il LUCRO CESSANTE (danno indiretto), il Governo, pur condividendo la proposta, ha bloccato il processo decisionale in quanto sono arrivate richieste da tutte le Regioni per complessivi 500 milioni di euro (a fronte di 10 milioni di euro previsto per l’Emilia). Ritiene quindi necessario affrontare il tema dopo che sia stata effettuata una corretta perimetrazione ed una corretta giustificazione delle richieste.

I delegati hanno inoltre rappresentato la loro perplessità sull’attuale livello di indagine microsismica (livello 1) delle zone del cratere in quanto il livello di indagine non consente di verificare l’effettiva stratificazione e composizione del sottosuolo che, alla luce del livello di sismicità e della frequenza di gravi eventi sismici (1703, 1639), potrebbe essere costituito da macerie stratificate che non garantirebbero certo la stabilità delle costruzioni. Considerando anchel’estrema variabilità delle tipologie edilizie presenti nei diversi insediamenti, la presenza di edifici in situazione di forte degrado preesistente e la frequente spiccata differenza di danneggiamento fra i centri storici e le parti di sviluppo recente (Amatrice docet…), invitano il Governo ad avviare rilievi di terzo livello (profondità superiori a 30 metri), eventualmente utilizzando le tecnologie e il know-how di ENI, società a partecipazione pubblica, immediatamente in quanto queste indagini rappresentano di fatto una fase preliminare  obbligatoria del processo di ricostruzione.

Viene fatto rilevare, in ultimo, che un concreto segnale di vicinanza delle Istituzioni alle popolazioni si potrebbe ottenere prevedendo una riduzione delle accise sui prodotti utilizzabili per il riscaldamento. Ipotesi che non dovrebbe essere contrastata dall’Europa considerato che i destinatari di tale riduzione sarebbero le popolazioni che vivono in montagna.

L’incontro si è concluso intorno alle ore 14.30.

L’On. De Micheli si è personalmente impegnata a sottoporre nelle sedi opportune le richieste del comitato che ritiene sensate e logiche perché finalizzate alla rinascita di una zona fortemente colpita.

News – 21 Febbraio 2017

APPELLO DI RADICI ACCUMOLESI
Radici Accumolesi si appella a tutti coloro che vogliono collaborare alla conservazione di fregi, stemmi e portali che potrebbero andare perduti per sempre.
Mi riferisco soprattutto agli immobili non vincolati che portavano i segni distintivi della nostra storia. Si stanno intensificando le demolizioni anche nelle frazioni e questo può causare la perdita per sempre delle testimonianze del passato. Invitiamo, pertanto, tutti coloro che hanno a cuore le sorti di ornamenti di pregio di segnalarlo al sito web “www.radiciaccumolesi.it”, sezione le tue radici,  o al seguente indirizzo di posta elettronica radiciaccumolesi@libero.it allegando possibilmente il materiale fotografico e l’esatto indirizzo e/o dati catastali per identificare perfettamente l’immobile. La segnalazione sarà prontamente inviata al funzionario competente del Ministero dei Beni Culturali che provvederà alla catalogazione e conservazione in attesa del definitivo ripristino.